La prima meravigliosa alba in Terra d’Africa

Tanzania 8 – 23 giugno 2017

“Terra Rossa”: Appunti e riflessioni di viaggio a cura di Bruna Danese Piubello

10 giugno 2017

 

La prima, meravigliosa alba in Terra d’Africa è stata superata. Al mattino ci troviamo tutti nel salone per la colazione. Ottima, veramente ottima, contro ogni nostra aspettativa. Sister Marta ci ha preparato: pane, chapati (una sorta di crepes), delle ottime maandazi (frittelline), pop corn dolci, noccioline tostate, burro di noccioline, africa cafè, latte in polvere, the e naturalmente delle ottime, piccole ma dolcissime banane! Chacula chacula! (si mangia!).

Rinfrancato il corpo ora diamo spazio allo spirito. Il nostro mitico don Gianfranco ci ha preparato le preghiere del mattino per 10 giornate, con riflessioni mirate. Tra queste stamattina troviamo: “(..)pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza (..)” Ehhh, bella cosa! Ma che difficile da perseguire! Ognuno di noi ha le proprie idee, le mette sul tavolo senza polemica e si accende una viva ed interessante discussione: sulla onlus, sulla sua gestione, sul concetto di volontariato. Ci ritroviamo tutti d’accordo che non è facile fare del bene ma che, in ogni caso, ci fa sentire bene.

 

Ci spostiamo dai “nostri” (ormai lo sono diventati a pieno titolo!) bambini, per un saluto.

Ci prendono per mano e ci trascinano letteralmente a vedere le loro camerette. Sugli armadi ci sono scritti i loro nomi. Qualcuno sta “facendo ordine” (???), si sente anche puzza di pipì perché qualche piccoletto l’ha fatta nel letto. Scattiamo qualche foto e Manuel mi si appiccica come una cozza. Evidentemente, anche questo giro, ho fatto una conquista. E penso a Silvani: che farà? Dove sarà? Sono trascorsi molti anni oramai e non so che fine possa aver fatto.

Bruna con MichaelFacciamo un giro intorno alla casa famiglia ed all’Ostello e ci ritroviamo d’accordo con Marcello sul fatto che sarà necessario mettere in posa delle gronde per il deflusso delle acque. Le suore comunque hanno mitigato le macchie di umidità piantando un’aiuola fiorita tutta intorno. I fiori qui, in questa stagione, sono stupendi e coloratissimi. Ricordo comunque che ogni stagione ha la sua particolarità: a gennaio abbiamo odorato e raccolto i fiori dell’albero del pane, a settembre ed ottobre le giacarande. Praticamente è sempre un paradiso terrestre! Vittorio mi dice che nel 2010, quando ha visitato la zona per la prima volta, le piantagioni di caffè erano rigogliose e verdissime ed era stato facile innamorarsi a prima vista di questa zona.

Sister Inviolata, informata e felice del fatto che andremo a fare acquisti per il Villaggio, ci mette a disposizione sister Theresia e Gabriel, l’autista. Partiamo e, lungo la strada, troviamo un gran fermento di lavori. Stanno costruendo lo spartitraffico sulla direttrice centrale che porta ad Arusha ed una sorta di camminamento a lato. Ci viene spiegato che il nuovo presidente Jhon Magufuli, ha nei suoi progetti quello di sistemare ed organizzare, prima di tutto, le strade ed i trasporti. Buona cosa. Ci accorgiamo anche che, rispetto al passato, sono state messe in atto norme di sicurezza stradale: velocità controllata, polizia che verifica la regolarità dei mezzi in transito…Penso quindi che il nostro lavoro qui sarà ben riposto con queste premesse! Ci sarà, in futuro, necessità di giovani preparati e coscienti del territorio in cui abitano.

 

Sostiamo anche nel nuovo ufficio di Moses

Con le sue belle segretarie e ricordiamo con una sorta di malinconia quando, giovane ingegnere laureatosi grazie al sostegno di una famiglia americana, l’avevamo incontrato per la prima volta nel 2003. Quanta strada, quando business anche. Abbiamo saputo che ora si è costruito una bella villa e dà lavoro a molte persone! Moses non c’è e quindi proseguiamo sino al centro di Arusha e ci fermiamo in un negozio di elettrodomestici discretamente rifornito. Qui scatta l’operazione: “che prezzo mi fai, che cambio mi fai”. Il Piubello, risvegliando dal subconscio il nonno materno ebreo, tratta, contratta e riesce a spuntare un buon prezzo, un giusto cambio e pure la consegna direttamente ad Usa River di un bel frigorifero freezer ed una lavatrice classe A.

Ci spostiamo poi in un supermercato abbastanza rifornito e che, capiamo subito, essere idoneo per turisti che hanno come meta il Kilimajaro e i suoi tre coni vulcanici: Kibo, Mawenzi e Shira, il più alto mt 5895. Benissimo! E’ giusto che c’interessiamo anche a questo…se vorremo, in un prossimo futuro, far partire a dovere l’ostello, dovremo essere in grado di preparare una sorta di vademecum per gli ospiti.

Cerchiamo gli appendini, che troviamo anch’essi belli colorati come i fiori delle aiuole, non troviamo invece gli appendiabiti “a porta” che Sister Inviolata desidera.

Sulla strada del ritorno, con Gabriel che passa dai 100 km orari ai 50, quando è in zona abitata, e con la polizia che ci stoppa per ben due volte, ci fermiamo all’ingresso di Usa River nel malconcio villaggio per l’acquisto di qualche pacco di “pippi” (caramelle).

Vittorio con le 'pippi'Pietro e Francesco, i nostri nipotini di 7 e 5 anni, hanno indetto una sorta di raccolta fondi con i loro compagni di scuola: in cambio di qualche 20 o 50 centesimi, davano delle caramelle di carta ed un foglietto nel quale spiegavano che i loro nonni sarebbero partiti alla volta della Tanzania e che i bambini là non hanno tante caramelle come in Italia. Con i 20 euro di budget abbiamo acquistato pippi alla frutta e chupa-chupa in quantità!

Dopo il pranzo, senza sister Inviolata impegnata in esami clinici in città, arriva Moses che conversa cordialmente con noi senza sfiorare minimamente il discorso appalto. Si dovrà difatti procedere ad affidare i lavori di costruzione della casa per Suore nel Villaggio Sole di Speranza e, con tutta probabilità, la scelta non ricadrà su di lui. Ci diamo appuntamento per l’indomani per un drink pomeridiano nella sua nuova casa.