I frutti dei progetti iniziati qualche anno fa

Tanzania 8 – 23 giugno 2017

“Terra Rossa”: Appunti e riflessioni di viaggio a cura di Bruna Danese Piubello

13 giugno 2017

Partenza alle ore 6,15 dopo una frugalissima colazione e senza acqua per lavarci! Le suore si erano dimenticate di accendere l’erogatore: African Style!

Il viaggio è stato lungo ma abbastanza confortevole perché la Toyota è spaziosa. Io alloggio in fondo con una Suora che scopriamo poi essere la segretaria di Sister Inviolata. La Sister aveva fatto preparare per noi il pranzo al sacco (Kuku, patatine, maandazi e ..banane).

Il percorso è piacevole, verde imperante dappertutto, immensi campi di sisal (per fare le corde), palme, bananeti, sunflowers (girasoli) con i quali viene prodotto olio e tanta, tanta polizia dappertutto. Anche noi veniamo fermati e ci controllano i documenti.

 

Alle 15,30 arriviamo all’Amabilis Center di Morogoro

dove, una festosa Sister Flora, la nostra Flora, ci accoglie assieme alle sue consorelle e a dipendenti dell’ostello. Ci lanciano fiori e ci mettono le solite collane di fiori di carta al collo. KarAmabilis Center Morogoroibuni, Karibuni, Karibuni…yamma yo yo yo….Ci immergiamo immediatamente in questo bagnI Karibuni di Sister Florao di storia. Quanti ricordi!!

Vediamo il viso di Sister Inviolata un po’ imbarazzato e quindi la salutiamo calorosamente, la ringraziamo per la squisita ospitalità e per la collaborazione. Tra l’altro, non voleva neanche uno scellino per il soggiorno, per l’auto; abbiamo quindi deciso di “fare noi” e siamo sicuri che Lei saprà farne buon uso.

 

Ci sentiamo subito a nostro agio

anche se l’Ostello non è nelle migliori condizioni di manutenzione. Per questo aspetto avremo, nei giorni a venire, il nostro daffare per “strigliare amorevolmente” la nostra Flora.

L’ostello è stato costruito tra il 2001 ed il 2004 e noi, nel luglio di quell’anno siamo stati i primi ospiti. Il nostro gruppo aveva finanziato la pavimentazione, venuta dall’Italia su containers e tutta la “ferramenta” (maniglie, serrature). Con noi quell’anno erano scesi in Tanzania, invitati da Silvano, parecchi donatori:

 

Rinaldo BeniniBenini

  • Rinaldo Benini ed il figlio Alessandro, che già avevano offerto un forno per la produzione del pane a Msolwa presso la scuola superiore degli Stimmatini ed un forno presso la casa generalizia a Kigulunyembe e che, nel futuro, ci avrebbe ancora sostenuto e più avanti capiremo il perché.

 

 

Cad It

  • Giuseppe Dal Cortivo, titolare della Cad it spa, società d’informatica che lavora per i grossi gruppi bancari, che ci aveva sostenuto per la costruzione dell’asilo a Mgolole e che era sceso proprio per la sua inaugurazione, accompagnato dal collega Norberto e dal genero Garry.

 

 

  • Diana Venturato, titolare della Samo spa – docce – una delle nostre maggiori sostenitrici soprattutto durante la campagna Xmas for Africa.
    Diana Venturato

È stato molto positivo portare i nostri finanziatori “sul posto” per far “toccare con mano” i bisogni. Una volta rientrati in Italia, la collaborazione era continuata più forte di prima, proprio in forza di quello che avevano potuto verificare!

Suor Flora, che ora è la Mama mkuu (la Generale) dell’Ordine “Immaculate Heart of Mary Sisters”, è stata in Italia a studiare, prima a Roma teologia e poi a Siena e quindi a Verona, sostenuta dal nostro gruppo, tra il 2003 ed il 2005. Ha frequentato la scuola alberghiera di Bardolino e fatti stage presso l’Hotel a Spiazzi, in quanto era destinata a gestire il grande Episcopal Center Kurasini a Dar-es-Salaam gestito dalle suore dell’ordine. Così poi è stato, ma la sua grande intelligenza e soprattutto preparazione, l’hanno poi portata ai vertici dell’ordine nel 2012. A Verona ha potuto imparare anche l’utilizzo del PC aiutata da mia sorella Clara e si era fatta voler bene da chiunque.

Anna Murari la calcola come la sua Mtoto (bambina) perché, durante il suo stare a Verona, si è presa cura di lei proprio come una di famiglia.

Oltre a Sister Flora il nostro gruppo aveva scommesso anche su due altre suore: Sister Flora Mtabo, che incontreremo nei prossimi giorni, e che avevamo portato in Italia per farle studiare l’italiano e fare un periodo presso l’asilo delle suore Canossiane a Legnago, in quanto poi destinata a gestire il costruendo asilo, e Sister Eusebia, anche lei per studiare l’italiano ed imparare le tecniche del computer. Quest’ultime due erano state ospitate, per un periodo, nella canonica di Bure di S. Pietro Incariano dal nostro amico don Gianfranco.

Sempre nell’ambito dell’istruzione alle suore dell’ordine dell’allora madre generale Sister Pudensiana, ci era stato chiesto di sostenere gli studi in medicina di due Suore: Sister Clotilda e Sister Alysia. È stato un ottimo investimento in quanto ora sono laureate e l’una lavora all’ospedale di Mwanza Bugando presso il lago Vittoria e l’altra si è specializzata e lavora in Kenia.

A volte mi chiedo come abbiamo fatto, in passato, a gestire, finanziare, verificare tutti i progetti messi in pista in quegli anni. La risposta non sono ancora stata capace di darmela, ma, credendo fortemente in un disegno divino, credo che in quel momento eravamo “le persone giuste nel posto giusto” ed i nostri passi su quella terra rossa sono stati indirizzati e condotti da qualcosa che è ben più sopra il cielo stellato d’Africa!