Il nostro arrivo a Melela Bustani

Tanzania 8 – 23 giugno 2017

“Terra Rossa”: Appunti e riflessioni di viaggio a cura di Bruna Danese Piubello

Melela Bustani è una grandissima farm costruita negli anni 60 da tedeschi che ne avevano fatto una “comune” assolutamente autonoma. Ormai da circa 30 anni questa bellissima fattoria è stata donata all’ordine Immaculate Heart of Mary Sisters ed i tedeschi si sono trasferiti in un’altra zona.

Grande ed assolutamente emozionante l’accoglienza riservataci al nostro arrivo da suore, aspiranti e postulanti. Canti, balli e dono di fiori: margherite e portulache con cui hanno addobbato anche la tavola!

arrivo a Melela BustaniScarico degli omaggi alimentari portati e che hanno reso felici le ragazze e quindi tutti a pranzo.

Immancabile riso, verdura cotta, pollo, maiale, crema di zucca coltivata in loco ed un ottimo yoghurt fatto con il latte delle nostre mucche e poi ananas, papaya. Ma come si fa a dimagrire se tutti i giorni ci troviamo con queste sorprese culinarie?

 

 

Veramente quest’anno è tutta una sorpresa

 

Le aspiranti sono ragazzine di 15, 16 anni, di solito bellissime, perché le giovani donne in Africa sono tutte longilinee, con la pelle liscia, i grandi occhi. Chissà cosa le spinge a diventare suore, forse quello che succedeva da noi 50-60 anni fa? Speriamo comunque che venga impartita loro un’adeguata istruzione che le ponga in maniera cosciente davanti alla scelta dei voti perpetui, così da farle divenire delle ottime suore, come la nostra Flora.

Dopo pranzo giro per tutta la fattoria ed in particolare alle “nostre mucche”. Ne sono state, infatti, acquistate 30, che si sono aggiunte alle 25 esistenti e che hanno già dato vita ad alcuni vitellini. Due sono purtroppo morte nel periodo di siccità. Le suore hanno dato il nome a tutte, proprio tutte. Ce n’è perfino una che si chiama Silvano! Abbiamo anche visionato i vari macchinari agricoli che, purtroppo, non godono di ottima salute.

mucche a MelelaSuor Flora ci ha spiegato che ha già avuto contatti con i responsabili di Tangafresh, società per la lavorazione e distribuzione del latte, che hanno assicurato l’acquisto del latte non utilizzato per la congregazione. Se si potessero acquistare altri capi si aumenterebbe la produzione. Bellissima la zona riservata alla raccolta del latte, tutto pulitissimo ed in ordine; buona la produzione dello yoghurt.

Ci siamo poi spostati in auto verso il fondo dell’enorme proprietà, dove è già stato eseguito un importante disboscamento, per visionare la zona dove verrà installata la recinzione e dove verranno costruite delle vasche (dam) per il recupero dell’acqua da un locale torrente e che servirà come riserva nel periodo di siccità per irrigare le coltivazioni che si conta di mettere a dimora in collaborazione con l’Università di Agricoltura di Morogoro.

zona vasca raccolta della acque a MelelaÈ importante riuscire a coltivare erba medica necessaria all’alimentazione delle mucche, quindi aumentare i capi per aumentare la produzione del latte da vendere a Tangafresh.

Nella zona bonificata le suore hanno già piantato delle ottime zucche – quelle servite a pranzo – e che porteremo con noi anche a Mgolole.

Attenzione, ci dice suor Flora, perché da un po’ di tempo circolano in zona ben 30 elefanti scappati dal parco di Mikumi. L’autista infatti aveva già preparato l’auto pronta a ripartire con i portelloni aperti. Quando abbiamo informato di ciò il nostro Presidente Marcello, ha pensato subito all’organizzazione di un safari.

 

Ripenso quindi con gioia a tutti i parchi visitati

 

Taluni con la compagnia dell’amico Moses: il Manyara Park, sul lago omonimo, con i masai del Villaggio Mto Wa Mbu (fiume delle zanzare). Il Ngorongoro, un cratere a 2.200 metri sul livello del mare, che misura oltre 16 chilometri di diametro e occupa in totale un’area di circa 265 chilometri quadrati. Si tratta infatti della più grande caldera intatta del mondo. All’interno di questo parco i masai si spostano liberamente tra leoni, giaguari, i tanti gnu, elefanti, zebre, coccodrilli. E poi l’affascinante Serengeti (pianura sconfinata) tra il lago Vittoria a confine con il Kenya, anch’esso ricco di ogni tipo di fauna.

Abbiamo sempre cercato di ritagliarci, alla fine del “viaggio verifica”, due tre giorni per noi per visitare parchi o, come quest’anno, fare un po’ di mare. Anche questo aspetto è sempre stato molto importante, perché ci permetteva, prima di ritornare nella centrifuga delle nostre vite quotidiane, di avere momenti per riflettere, sedimentare ciò che avevamo visto, ammirando le meraviglie del creato che, in Tanzania, sono veramente tantissime e tutte, proprio tutte, spettacolari.