Tanzania 8 – 23 giugno 2017
“Terra Rossa”: Appunti e riflessioni di viaggio a cura di Bruna Danese Piubello
Dopo quattro giorni trascorsi ad Usa River mi sono ben fatta la mia idea:
- Sotto l’aspetto naturalistico la zona è davvero fantastica, lussureggiante, rigogliosa, il monte Meru vi fa da cornice ed il clima è buono. Di notte la temperatura scende, ma non eccessivamente, c’è un po’ di umidità, quella giusta che bagna il terreno e le piante. Nel mentre, di giorno, siamo attorno ai 25/26° e si sta proprio bene.
- Ho potuto toccare con mano quanto la Onlus ha in questi anni concretizzato con la costruzione della casa famiglia per 60 bambini e l’ostello per i volontari ed altri ospiti, oltre che la messa in funzione di un orto in collaborazione con Slow Food. Il tutto in un contesto mirabilmente pensato per uno sviluppo futuro. Infatti, si è già progettato la costruzione di una scuola primaria ma, per questa, dovremo attendere di costituire i fondi necessari. In pratica un prossimo, futuro sogno che, come detto, darà ancora forma al mondo.
Mi sono chiesta perché a Mgolole c’è stata la necessità di costruire un asilo e qui no. I motivi sono molteplici:
- La casa per bambini non è un orfanotrofio ma una casa di accoglienza;
- I bambini provengono da famiglie disagiate ed in molti casi manca uno dei genitori;
- Sono bambini che se lasciati nel loro villaggio avrebbero un destino assai gramo e non potrebbero essere ben curati, nutriti e non avrebbero istruzione;
- Nella casa famiglia “Sun of Hope” i bambini vengono accolti, nutriti e vestiti, viene chiamato il medico se stanno male. Non è fatto però un programma di screening sanitario;
- Nella casa i bambini frequentano anche un corso d’inglese e viene curato molto l’aspetto educativo; crescono in convivenza, imparano lo “stare insieme”, l’igiene.
In sintesi ho visto bambini sereni e gestiti con affetto. E’ questo quello che mi porterò in Italia e con una sorta di “passa parola” lo racconterò a tutti quelli che incontrerò nel mio cammino.