Luogo Ntuntu Village, Singida – Tanzania
Obiettivi
- Donare il pozzo dell’acqua per risolvere la grave situazione attuale
- Realizzare la rete idrica per l’accesso della popolazione a questa risorsa primaria
Durata Novembre 2011 – agosto 2012
In collaborazione con
- “I fiordalisi di Clara – Onlus” (Modena, Italia)
- Suore Terziarie Cappuccine della Sacra Famiglia – Comunità di Ntuntu (Singida, Tanzania)
Una bellissima amicizia nata con le Suore Terziarie Cappuccine della Sacra Famiglia in Tanzania e con “I fiordalisi di Clara Onlus”, associazione di Modena, ci ha permesso di donare in sinergia una fonte di vita! Siamo in una zona molto particolare della Tanzania, un’area centrale caratterizzata da un paesaggio desertico e sassoso. Il cuore di questa regione è la città di Singida.
Il carattere desertico della regione comporta un grave problema legato alla disponibilità di acqua. Qui, infatti, la risorsa idrica è disponibile solamente nel periodo delle piogge e per pochi mesi successivi, e, anche in questi momenti dell’anno, si tratta di acqua sporca e contaminata, con conseguenti alti indici di malattie (quali tifo ed infezioni gastro-interiche).
Il nostro intervento è stato richiesto dalla comunità delle Suore che vive nel villaggio di Ntuntu da più di un anno. Si tratta di un villaggio in cui vivono migliaia di persone, distribuite su un’area vastissima e radunate in piccoli agglomerati di poche decine di persone.
Il progetto si è sviluppato nel concreto con la costruzione di un pozzo, con pompa sommersa elettrica alimentata da pannelli solari, e di una rete idrica con 5 o 6 punti di approvvigionamento in giro per il villaggio.
A questo aspetto tecnico si aggiunge quello formativo. Le suore, infatti, collaborano con i capi del villaggio per intraprendere un programma che formi le famiglie ad utilizzare l’acqua senza sprechi e che le aiuti a sfruttare la risorsa anche per attività di auto-sostentamento, quali agricoltura ed allevamento. Inoltre, lavorano per educare, a partire dai bambini, all’utilizzo dell’acqua per l’igiene e la pulizia della persona e degli ambienti, aspetti che nei villaggi poveri dell’Africa non vengono presi in considerazione.
Il 30 AGOSTO 2012 una delegazione di volontari delle due associazioni ha vissuto la bellissima festa di inaugurazione!
Nel giro di pochissimi mesi la comunità del villaggio era pronta per festeggiare, piena di gioia, la disponibilità dell’acqua! Una giornata splendida, carica di felicità ed al tempo stesso di commozione, vissuta tutti assieme: le famiglie del villaggio, la Comunità delle Suore Terziarie Cappuccine, il Vescovo di Singida, il parroco di Ntuntu, i capi del Villaggio e … TUTTI VOI!
Maji Ya Kipepeo è un progetto che ha portato davvero vita, dedicato alla “farfalla” Clara, che attraverso il dono dell’acqua a migliaia di famiglie vive ancora, piena della sua energia e gioia di vivere che la caratterizzavano!
Rafforzando il desiderio di raggiungere e sviluppare l’obiettivo per cui nasce il Villaggio Sole di Speranza, ovvero l’accoglienza ed educazione di bambini poveri, il secondo passo per la realizzazione del progetto è la creazione di un Ostello.
Esso è stato per la prima volta utilizzato e inaugurato nell’estate del 2016, dai primi volontari che hanno permesso la nascita del bel progetto di accoglienza nato attorno all’ostello.
È realizzato per accogliere volontari e viaggiatori di turismo solidale.
I volontari arrivano dall’estero con il desiderio di conoscere un mondo nuovo, l’Africa, e di donarsi ai bambini del Villaggio mediante periodi di servizio più o meno lunghi. Al tempo stesso accoglie viaggiatori di turismo solidale che visitano queste zone attratti dalle bellezze naturali che le caratterizzano, come i Parchi Nazionali e il monte Kilimanjaro, con l’intento però anche di vivere un viaggio che faccia del bene.
Gli ospiti dell’ostello, oltre a trovare una struttura molto bella circondata da una natura affascinante, possono godere dei prodotti locali, grazie all’Orto realizzato nel Villaggio, ed essere in contatto con l’Africa più vera.
L’Ostello è così importante fonte di auto-sostentamento di tutto il progetto, consentendo di migliorare sempre più l’assistenza data ai bambini accolti.